Focus Calcio – Lega A commissariata: Tavecchio, dai diritti tv alla Var.
La Lega di A si affida al massino esponente del calcio di casa nostra per cercare di sciogliere nodi ingarbugliati da troppo tempo.
Avvocato Di Cintio come vede la scelta di Tavecchio?
Il presidente Tavecchio è la scelta giusta perché in questo momento è tecnicamente la persona in grado di trovare un accordo generale tra i club grandi e quelli piccoli, non solo nell’interesse della Lega di Serie A ma anche nell’interesse del sistema-calcio.
Uno dei nodi cruciali sono i diritti tv. Lei che è un esperto anche in questo campo, in quale direzione crede bisogna andare?
Io penso che il modello da seguire sia quello della Priemier League dove i diritti domestici vengono distribuiti al 50% in parti uguali, il 25% in base al numero di passaggi tv di ogni squadra (al massimo possono essere 25, ogni club di fatto ha un minimo garantito di 10 milioni di sterline) e il restante 25% in base al piazzamento in campionato. I diritti esteri, invece, sono distribuiti al 100% in parti uguali. Ciò consentirebbe di ridurre il gap tra grandi e piccoli club, elevando il grado di competitività del torneo.
E poi lo statuto: dove bisogna intervenire?
Credo che il punto cruciale sia la forma di governo da conferire alla Lega del futuro. Bisognerà trovare un accordo su chi è favorevole al modello attuale, più tradizionale, e chi invece pensa a un modello business oriented che, personalmente, preferisco.
Una delle prime azioni di Tavecchio pare voglia propendere per l’introduzione della Var con il benestare di Fifa e classe arbitrale. Il calcio che perde di spettacolarità o fine delle polemiche spesso sterili?
Penso che potrà di esser di grande aiuto per gli arbitri che guadagneranno certamente in serenità. La nostra classe arbitrale è la migliore del mondo, la tecnologia renderà i nostri arbitri ancora più bravi.