FIDAL: violazione dei principi di lealtà e correttezza sportiva
Il Tribunale Federale della FIDAL è stato chiamato a pronunciarsi in merito alla condotta posta in essere dal Presidente di un’affiliata che, in violazione delle norme regolamentari, ha disposto, in assenza dei presupposti, la sospensione dell’attività agonistica di una serie di atleti tesserati sebbene in possesso di idonea certificazione medica. Il Tribunale preso atto che il deferito ha vietato l’iscrizione ad alcuni atleti a più gare in virtù del fatto che gli stessi non avevano usufruito del Centro di Medicina Sportiva fiduciario e convenzionato con la società, bensì di medici di propria fiducia, ha condannato il Presidente alla sanzione dell’inibizione temporanea precisando che ex art. 1 del Regolamento di Giustizia “i tesserati, gli affiliati e gli altri soggetti dell’ordinamento sportivo devono comportarsi secondo i principi di lealtà e correttezza in ogni funzione, prestazione o rapporto comunque riferibili all’attività sportiva”. (Massa/FIDAL)